film
RESPIRO
di Emanuele Crialese
con Valeria Golino, Veronica D'Agostino, Elio Germano
Italia - 2002 - 100'
Grazia vive a Lampedusa, è bella ma soffre di una qualche depressione che la porta a violenti sbalzi di umore anche se viene il sospetto che Grazia sia solo una persona di particolare sensibilità costretta in un contesto che non la può capire e accogliere.
Un giorno il marito uccide il cane di casa, convinto che sia pericoloso e Grazia reagisce liberando tutti i randagi del canile con la conseguente mattanza a colpi di fucile. A quel punto il paese chiede che Grazia sia mandata a Milano in un ospedale per farsi curare ma lei scappa, si nasconde in una grotta aiutata da uno dei figli adolescenti. tutti la credono morta e quando il marito la ritrova, tutti pensano ad un miracolo.
Film difficile, è stato scritto, con una storia difficile da raccontare.
Condivido ma trovo che il film abbia un discutibile tempo ribaltato: una lunghissima prefazione che racconta le giornate di Grazia e il contesto dell'isola per arrivare al "fatto" che genera il film: l'uccisione del cane e la fuga di Grazia. Peccato che succede non dopo i canonici 20/30 minuti ma ad abbondanti due terzi del film.
Perchè? mi chiedo.
E mi chiedo anche, in un cotesto narrativo così impalpabile, che cosa si inventerà mai Crialese per chiudere il film. Si inventa infatti una bellissima inquadratura subacquea che depista il finale dalla realtà (il marito la vede nuotare e la ritrova e tutto il paese si precipita) all'onirico: succede realmente o è una visione poetico-simbolica? (che dopo un film così iper-realisticamente sfilacciato male non starebbe.
Tutto girato in lingua siciliana in omaggio, spero per il romano Crialese, a "La terra trema" del milanese Visconti.
Ovviamente ha vinto la settimana della critica a Cannes e solo dopo è stato, per così dire, apprezzato in Italia dove prima non se lo era filato nessuno. Forse giustamente? Bho.
fiore di cactus :)
AMCT